LAURA DEVIKA, DAL GRANDE FRATELLO 9 A SOCIAL MEDIA STRATEGY

Laura Devika, tra i concorrenti del Grande Fratello 9, attualmente si occupa di Social Media Strategy e Marketing sui social. Un’attività, cominciata dopo un periodo trascorso nel mondo dell’editoria, avviata per avere delle competenze lavorative concrete, a differenza di quelle che dà il mondo effimero dello spettacolo

“Non ho una buona opinione della televisione attuale. Ho fatto recitazione e dizione, ma mi rendo conto che oggi giorno basta una manovra di gossip o andare col primo calciatore che ti capita per avere la tua chance di stare in televisione. Noto un sottilissimo file rouge tra fare televisione e il diventare un giullare di corte. Io quindi, proprio per questo motivo, evito proprio di farla. Credo che la colpa vada ricercata nell’era che stiamo vivendo, dove tutti siamo considerati un po’ carne da macello. Più fai gossip e vai in tv, più fai gossip e vai in tv. Però quando finisci tutte le carte che hai da giocare, te ne stai a casa. Perché in fondo non c’è né arte, né parte. Questa è una cosa è tristissima”.

Tuttavia, Laura non rinnega la sua partecipazione al reality show, pur avendo cambiato completamente vita. 

“In seguito al Grande Fratello, mi sono fatta anche una famiglia: ho infatti un bimbo di sette anni. Dato che nessuna resta eternamente bella, ho cercato di trovare altri sbocchi lavorativi, trovando non particolarmente sicuro fare l’opinionista televisiva, per parlare dei più disparati argomenti dove spesso non si hanno nemmeno le competenze giuste. Dopo alcuni corsi di formazione al fine di lavorare per degli editoriali, dei giornali, mi sono così buttata sul mondo dei social. Le uniche cose che faccio ancora in televisione sono le televendite. Vanno in onda su dei canali di Sky e i brand li cerchiamo proprio noi. Andiamo alla ricerca di brand Made in Italy che abbiano una loro storicità”.

Un’attività, quella delle televendite, che combina con quella di influencer. Anche se Laura sui social è sempre attenta al tipo di contenuti che pubblica.

“Il mio profilo è caratterizzato dal fatto che non ho nudità. Funziona perché è super pulito. Infatti, come influencer lavoro parecchio, oltre alla mia attività di gestione di profili di brand di moda. Non serve per forza mostrare tette e sedere per farsi strada in questo mondo. Sono un forte sostenitrice del fatto che la donna possa essere sensuale anche mostrando semplicemente un dettaglio del proprio corpo. Trovo quindi veramente ridicole quelle che non hanno dietro una storytelling, che non cercano un coinvolgimento da parte del pubblico. Nel mio mestiere ci vuole una pianificazione, un tipo di brand, una proposta commerciale. Non si arriva per caso a fare gli influencer. Chi mostra solo il suo corpo lo trovo davvero fuori luogo, anche perché ci rimettiamo noi che lavoriamo davvero, in maniera seria e professionale”.

La sua azienda si occupa di privati e di moda. Laura ha sempre in mente il tipo di lavoro che bisogna fare con ciascun cliente: oltre la pianificazione, bisogna riuscire ad aumentare il tasso di engagement, ossia creare una buona proporzione tra commenti, like e follower. Inoltre, si possono usare tutte le tipologie di fotografie, a patto che si racconti, attraverso le stelle, la personalità che sta dietro quel profilo. 

“Bisogna coinvolgere emotivamente gli utenti. Mi sono specializzata maggiormente nei brand di abbigliamento, ma la prassi è uguale per i clienti, anche se variabile per i prodotti da proporre. E’ necessario intercettare il pubblico di riferimento di ogni cliente. E’ un lavoro che amo, ma che ti porta dietro tanto tempo. Devi sempre aggiornarti perché l’algoritmo cambia tanto. Ci sono un sacco di ingredienti che vanno sempre aggiornati. Attualmente ho 53mila follower e non un milione sul mio profilo da influencer e dunque la strada è ancora in salita. Sono verificata, ma per raggiungere un profilo interessante e vendibile sul mercato ci ho messo quattro anni”.

Oltre a ritagliarsi delle piccole partecipazioni a Mudù su Telenorba, dove fa numeri di cabaret, Laura non disdegna l’idea, un giorno, di recitare, visto gli studi che ha fatto. Nel frattempo si dedica completamente al figlio. 

“Sono una mamma moderna; rispetto molto i tempi e le volontà di mio figlio. Lo ascolto tanto, mi piace anche fare i compiti con lui, spiegargli i concetti. Noto che mio figlio è un esteta, tant’è che posiziona i pastelli dal più chiaro al più scuro. La matita che usa dev’essere del colore del temperino. Vedo molto di me in lui. E’ un grande ballerino: balla tutti i tormentoni. Mi rispecchia tanto. Essendo diventata mamma a 26 anni, cerco di condividere tante cose con lui, come andare al parco, giocare. Sono una mamma premurosa, con delle regole che faccio però capire. Non mi impongo mai, ma cerco di accompagnare mio figlio nel seguire delle regole. Non voglio mai che abbia completamente o il sì o il no. Tutto dev’essere fatto con moderazione”.

di Roberto Mallò